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IL CARNEVALE DI PUTIGNANO
Il carnevale nasce dal ventre prolifico del Mediterraneo, la sua culla è la Grecia, i suoi illustri antenati sono le Feste del dio Dioniso: feste fatte di eccessi, di ebbrezza di declamazione di versi satirici, in cui i ruoli sociali venivano rovesciati: è il momento in cui l’uomo, complice una maschera ( o forse libero dalla sua maschera convenzionale)può sentirsi parte della sua comunità e recuperare l’identità individuale e quella della piazza. Il lunghissimo Carnevale di Putignano è l’espressione di una comunità operosa e creativa che ha i tratti di Farinella, emblema e maschera identificativa della città, che abbigliata da giullare sa ridere del mondo e attraverso questo riso, a volte un po’ amaro, operare la catarsi.
La manifestazione parte il 26 Dicembre con la Festa della Propaggini, in cui alcuni poeti si dilettano, in vernacolo, a propiziare un luminoso futuro e continua il 2 Febbraio la Festa dell’Orso, fino all’acme caratterizzata dalle maschere e dalle tradizionali parate dei carri allegorici attraverso cui si fa bella mostra del talento e del lavoro dei maestri cartapestai che , per gran parte dell’anno, impastano e forgiano colossi di carta. Il martedì grasso si scioglie in una festa delirante e quando la festa sembra finita si procede, invece, con il Funerale del Carnevale:protagonista della scena è il singolare corteo funebre che rende omaggio all’estinto rappresentato da un maiale simbolo degli eccessi e al sovvertimento delle regole. L’animale verrà bruciato e sacrificato al periodo di pentimento e di meditazione che seguirà all’indomani:il mercoledì delle Ceneri, infatti, inaugurerà la Quaresima.
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